LA LUNGA STRADA DEL PRESEPE MECCANICO 2012
E’
un
lavoro
lungo
e
silenzioso,
che
non
conosce
stagioni.
Il
cammino
che
porta
alla
creazione
del
presepe
meccanico
inizia
molti
mesi
prima
della
notte
di
Natale. Ed è fatto di passione e dedizione, di cura dei dettagli quasi maniacale, di sperimentazione e di collaudi.
Il
lavoro
di
montaggio
del
presepe,
un
“cantiere”
che
in
realtà
non
conosce
sosta
visto
che
viene
avviato subito dopo la fine delle operazioni di smontaggio, quando è ancora inverno.
Il 6 marzo scorso tutti i pezzi del presepe meccanico erano nel magazzino.
Ma
appena
quattro
giorni
dopo,
il
10
marzo,
il
nostro
tecnico
era
già
all’opera
per
la
realizzazione
del nuovo quadro elettronico, il “cuore” che coordina tutte le funzioni dell’allestimento.
Questo
quadro
contiene
sia
le
schede
di
comando
dei
motori
che
garantiscono
tutti
i
movimenti,
sia quelle che governano i suoni e la musica.
Nel
frattempo
altri
componenti
del
gruppo
si
erano
messi
a
studiare
prima
e
a
realizzare
poi
le
mongolfiere che volano nel cielo con l’effetto della fiamma per caricare il “pallone volante”.
Il
4
aprile
ha
avuto
inizio
la
realizzazione
della
seconda
novità
2012,
ovvero
il
“borgo”,
un
complesso
di
case
con
all’interno
la
massaia
che
aziona
il
filo
per
dare
la
possibilità
a
un’altra
massaia
di
stendere
il
bucato,
il
pittore
intento
a
dipingere
una
meravigliosa
opera,
la
fruttivendola
che consegna, tramite cesto e carrucola, la verdura e la frutta.
E
all’esterno
il
fornaio
sulla
bicicletta
che
consegna
il
pane.
E
visto
che
ci
sono
le
biciclette,
non
poteva mancare l’officina del meccanico con il tecnico intento nel gonfiaggio delle gomme.
Il
15
giugno
si
è
passati
allo
studio
e,
quasi
subito,
alla
costruzione
della
terza
novità
del
presepe
meccanico:
la
realizzazione
in
miniatura
del
maglio,
la
macchina
che
per
secoli
è
stata
utilizzata
nella
lavorazione
del
ferro,
l’unica
in
grado
di
creare
a
poco
prezzo
quegli
utensili
che
erano
indispensabili
ai
contadini,
come
zappe,
badili,
rastrelli.
Successivamente
i
volontari
del
gruppo
hanno lavorato sul progetto.
Verso
la
metà
di
luglio
si
è
passati
alla
revisione
dei
gruppi
già
esistenti
del
presepe,
con
la
verifica
del corretto funzionamento dei vari componenti meccanici ed elettronici.
Nel
mese
di
agosto
gli
Amici
di
San
Bernardo
sono
stati
anche
impegnati
all’organizzazione
dell’omonima
sagra.
Una
parentesi
allegra,
in
attesa
del
montaggio dei diversi pezzi del presepe, che è iniziato alla metà di settembre nella chiesa di San Giovanni.
Il Presidente
Amici di San Bernardo
UN MIX DI TECNOLOGIA ELETTRONICA E MECCANICA
“UN’OPERA UNICA NEL SUO GENERE”
H
a
il
fascino
immutato
del
Natale,
anzi
ne
è
l’annuncio
e
il
simbolo
più
autentico,
e
incanta
oggi
come
ieri
adulti
e
bambini,
trasformando
la
chiesa
di
San
Giovanni
in
una
piccola
Betlemme,
nella
quale
lo
spirito
di
San
Francesco,
che
per
primo
diede
vita
alla
scena
della
Natività,
si
coniuga
con
la
tecnologia
e
la meccanica per regalare suggestioni, musica ed effetti speciali.
La
grande
creatività
del
gruppo
Amici
di
San
Bernardo
come
sempre
fa
il
resto,
con
un
lavoro
certosino
e
pieno
di
inventiva,
e
il
risultato
sorprende
ogni
anno
le
decine
di
migliaia
di
visitatori
che
si
mettono
pazientemente in coda per ammirare il presepe meccanico manerbese.
Questo
gioiello,
che
vanta
numeri
da
primato
(centinaia
di
statue
in
movimento,
chilometri
di
cavi
elettrici,
quintali
di
pietre
e
gesso),
è
comandato
da
un
quadro
con
schede
elettroniche,
per
la
gestione
delle
voci e dei motori, con tanto di software dedicato.
Ma
la
tecnologia
non
è
tutto.
Per
gli
Amici
di
San
Bernardo
conta
soprattutto
la
passione
per
le
cose
fatte
a
mano,
e
fatte
bene,
con
un
occhio
alla
tradizione
e
a
quel
passato
contadino
che
anche
qui,
in
una
delle capitali turistiche del Garda, ancora si respira fra oliveti e vigneti.
E
allora,
non
sorprende
trovare,
fra
le
novità,
un
borgo
con
il
fornaio
che
porta
il
pane
in
bicicletta,
il
meccanico
di
biciclette
al
lavoro,
un
pittore
che
sta
tratteggiando
un
dipinto,
due
casalinghe
che
stendono
i
panni.
Bellissima
è
anche
la
riproduzione
in
miniatura
-
con
tanto
di
mantice, forgia e mulino ad acqua - del vecchio maglio, strumento antico utilizzato per la lavorazione del ferro.
Un effetto davvero unico lo assicurano le mongolfiere che si librano nel cielo con l’effetto della fiamma.
Ed è affascinante scoprire il ruscello che gorgoglia tuffandosi in un laghetto.
Giochi di luce, d’acqua ed effetti sonori completano il quadro.
E’ proprio vero: il presepe meccanico non finisce mai di stupire
Il Presidente
Amici di San Bernardo
Cinque
mesi
per
la
costruzione
del
quadro
di
comando
che
Simone
ha
realizzato
con
una
componente
di
oltre
500
metri
di
cavi
elettrici,
250
fusibili,
120
prese
di
corrente,
60
schede
elettroniche
gestite
dal
un
software
dedicato,
queste
alcune
informazioni
sulla
complessita
del
“cuore”
del
presepe.